Dolce far niente

Dolce far niente

Quando uno studente americano parte per venire in Italia sa per certo che imparerà tantissime cose oltre all’italiano: a cucinare finalmente una pasta che non risulti scotta o un caffè che sia degno di essere chiamato tale; a mangiare di gusto e non solo per riempirsi lo stomaco; a contare solo sulle proprie forze; a confrontarsi con altre abitudini e con altre culture. Magari qualche termine in dialetto.

Ma uno degli insegnamenti che, sicuramente, si porterà con sé dopo un periodo nel Bel Paese è quello dell’arte del “dolce far niente”. Noi italiani siamo considerati i master in questo.

Viviamo in un mondo che ci vuole sempre iper-produttivi, siamo stati programmati affinché nella nostra giornata non ci sia mai un momento libero; la società ci vuole sempre energici, è impossibile essere pigri, dobbiamo sempre trovare un modo per intrattenersi.

Chi ha visto il film “Mangia, prega, ama” con Julia Roberts lo sa: una scena in particolare descrive perfettamente la differenza tra gli americani e gli italiani: “gli americani conoscono l’intrattenimento, ma non conoscono il piacere”. E in un certo senso è vero. Gli americani si intrattengono, cercano di trovare qualcosa da fare anche nel momento in cui non dovrebbero, “dopo una lunga giornata di lavoro passate il vostro tempo sul divano, con il vostro pigiama, a fare zapping tra i canali della tv e credete di esservi goduti un momento di relax, ma non è così”, dice un italiano a Julia Roberts nel film.

Godersi il momento vuol dire staccare la spina, dedicarci a noi stessi, gustare e assaporare ogni attimo, ricaricarci e provare il lusso di dire “adesso mi fermo perché me lo merito”. Ogni tanto è necessario mettere un freno a questa perenne corsa verso il nulla e imparare a godere del presente, che nulla chiede, tranne che la nostra presenza.

Tutto ciò che resta è il puro piacere del sentirsi esistere: riuscire ad arrivare a questo punto è una vera e propria conquista interiore.

Quando uno studente americano parte per venire in Italia sa per certo che quando tornerà a casa si ricorderà che non dovrà aspettare che sia la società, la famiglia, gli amici, il lavoro a permettergli di prendersi una pausa, ma che - se vorrà - potrà prendersela da solo.

In fondo anche Oscar Wilde lo diceva: “Il non far nulla è la cosa più difficile del mondo; la più difficile e la più intellettuale”.